Esclusione sociale in Lombardia


Milano Lorenteggio - Foto by Latente@Flickr

Emarginazione Sociale

Per emarginazione sociale si intende l’esclusione dalla vita della collettivittà di persone o gruppi che non sono conformi alla normalità. Normale è l'individuo o il comportamento che corrisponde ai valori dominanti per quel gruppo sociale in un dato momento e in un determinato luogo, patologico quello che li mette in discussione. Di fronte a soggetti con caratteristiche e comportamenti diversi o devianti, la società reagisce respingendoli ed escludendoli affettivamente o materialmente.


Marianna (non giocare con gli zingari nel bosco  www.flickr.com/photos/newbrigand/ )

Qualsiasi differenza fisica, psichica, razziale, religiosa, sessuale, generazionale, territoriale, professionale, espressiva, di opinioni o convinzioni può essere individuata e utilizzata come meccanismo di discriminazione: chiunque differisca in modo percettibile dalla 'norma' di una popolazione può diventare oggetto di forme più o meno sottili di esclusione sociale e, al limite, di intolleranza.
I gruppi emarginati soffrono in genere di diverse forme di svantaggio: povertà, disoccupazione, malattie, bassi livelli di istruzione. Risultano inoltre più esposti all'effetto di condizioni ambientali sfavorevoli, che diminuiscono ulteriormente le loro capacità di adattamento. Quando le condizioni di vita diventano non sostenibili, l'emarginazione può portare a situazioni di grave conflitto sociale anche tra membri di una stessa comunità.
L'emarginazione coinvolge tutta la vita psichica dell'individuo e i suoi rapporti interpersonali. La condizione di solitudine ed esclusione viene introiettata; ha conseguenze sul modo in cui la persona percepisce, immagina, pensa, ricorda; provoca la stessa sofferenza di un trauma fisico. Chi è 'fuori dal margine' tende a essere invisibile nelle rappresentazioni collettive e quindi a svalutare la propria identità e purtroppo incontrando sempre maggiori difficoltà a farsi accettare.

(testo tratto da un articolo della Prof.ssa Vera Marzi)


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